SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: novembre 2009

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

venerdì 27 novembre 2009

Polizia stradale? ... mo vene Natale / nun tengo denare / me leggio 'o giurnale / e me vado 'a cucca?.

Polizia stradale: Mo' vene Natale / nun tengo denare / me leggio 'o giurnale / e me vado 'a cucca'.
Vi chiederete: cosa c'entra la polizia stradale con questa lirica natalizia?
... ed io vi rispondo: niente! ... se non fosse per il fatto che in prossimità delle feste (ovviamente con un anticipo di quindici o venti giorni) di una certa rilevanza (esempio Natale, Ferragosto, Pasqua ecc. ecc.) non posso non notare un certo aumento di volanti ferme al lato della strada pronte a bloccarti cercando (e riuscendoci) il più banale (perché di banale si tratta) motivo d'appiopparti una multa.
Non so nel resto d'Italia, ma questa sicuramente è una consuetudine decennale ormai che ho verificato (purtroppo assieme anche al mio portafogli) nel tratto che congiunge l'abitato di San Fili con l'abitato di Arcavacata di Rende (più o meno nella zona di Monticelli, mi sembra si chiami in questo modo).
Basta, in pieno giorno, camminare con i fari della macchina spenti (ci si può anche dimenticare una volta tanto di accenderli) o con le cinture di sicurezza slacciati per ritrovarsi senza remissione di peccato "iscritti nel registro dei criminali nazionali".
Proprio così, perché in un mondo di disonesti che la fanno regolarmente franca (grazie a leggi compiacenti, per non dire altro) alla fine ci si autoconvince che gli unici veri disonesti della provincia di Cosenza, della Calabria e del resto d'Italia siamo proprio gli automobilisti che guidiamo (tra l'atro raramente) senza cintura di sicurezza e con i fari (in pieno giorno) spenti.
"Sono settantasette euro e cinquanta centesimi oltre ad un punto sulla patente... se fa il versamento entro trenta giorni paga la metà!", ci si sente dire, non dopo aver risposto alla classica domanda: "Che lavoro fa?"... come se il fatto di lavorare in un determinato ufficio (dopotutto siamo esseri umani anche noi, così come lo sono anche la moltitudine dei poliziotti) possa essere un'attenuante o un'aggravante.
... nel mio caso, qualche mese addietro (alcuni giorni prima della santa Pasqua 2009, esattamente il 31 marzo) fu tutto tranne che un'attenuante! ... pagai il mio debito con la giustizia italiana (dopotutto viaggiavo a fari spenti alle due del pomeriggio) pregando il creatore di far prendere in medicine il corrispettivo della multa a quel solerte poliziotto.
Nulla da dire dal punto della gentilezza, almeno con il poliziotto incontrato in tale occasione (il collega era intento a multare un'altro acerrimo criminale al par mio), perché me ne capitò un altro paio, in un'altra occasione, che seppur non mi fecero la multa, comunque col loro fare mi fecero sentire poco più di un "pericolo pubblico numero uno": controllando per filo e per segno la vettura ed i documenti del sottoscritto e guardandomi come si trovassero di fronte a qualcuno che avesse loro fottuto l'amante. Non trovarono niente per cui potermi fottere... e quasi quasi, leggendo nel volto di uno di loro la delusione, me ne pure dispiacque tanto che mi stava venendo da dir loro... "... se aspettate un attimo rifaccio il giro magari senza la cintura di sicurezza o con i fari spenti!".
Polizia stradale: Mo' vene Natale / nun tengo denare / me leggio 'o giurnale / e me vado 'a cucca'.
Come ad un appuntamento con la morte, ecco in questi giorni (dopo qualche mese di assenza... forse da Ferragosto 2009) ricomparire la volante della polizia stradale in quel di Monticelli (breve rettilineo che si trova dopo il bivio per San Fili proseguendo verso Cosenza).
... ma sarà solo una combinazione, non posso credere che un tale ente abbia necessità di fare cassa in prossimità delle festività più importanti dell'anno.
Ed il problema della criminalità in Calabria (a Cosenza e nella stessa San Fili) dopotutto credo (ed i fatti lo dimostrano) di ben altra natura... che non un automobilista onesto ma, spesso con giusto motivo, disattento. E sono sicuro che non tutti i poliziotti camminino con i fari accesi e con le cinture di sicurezza allacciate (anche se dubito che il solerte collega, venuto a sapere del lavoro, faccia anche a loro la doverosa multa).
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro Pietro Perri.
... /pace (e, per il bene vostro, dei vostri familiari, del vostro prossimo e del vostro portafogli, camminate sempre rispettando il codice stradale... non solo in prossimità di Monticelli)!

venerdì 20 novembre 2009

San Fili paese delle magare... e dei magari!?.

A fine ottobre, in concomitanza della festa di Halloween (che nulla ha a che vedere con la nostra sempre più piccola e sempre più pittoresca Comunità Sanfilese) si è tenuta la prima, no... anzi la terza edizione della ormai tradizionale (perché diversamente non si potrebbe classificare) manifestazione denominata "Le notti delle magare".
Dico la prima perché per quanto ne sa chi scrive (ma anche il resto del paese in cui la stessa si è svolta) non c'é stata ancora né una seconda né tantomeno una terza edizione della manifestazione succitata (tranne che le stesse non si siano svolte in paesi diversi da San Fili e o nel chiuso di quattro mura per quattro soggetti selezionati). Eppure diverse agenzie di stampa hanno parlato, in merito a tale manifestazione, come la terza edizione di una lunga serie.
Inutile dire che a me fa immensamente piacere sapere che finalmente il nostro stupendo paesino cerchi e trovi una propria giusta collocazione nell'hinterland cosentino: o lo fa, dopo tante occasioni sprecate in passato, o questa volta è la fine senza possibilità d'appello.
Esempio, nella legittimità e nel rispetto dei ruoli che ci siamo assegnati o che ci hanno assegnato, che dovrebbero seguire ovviamente anche le realtà circostanti.
La manifestazione "Le notti delle magare" oltretutto mi è alquanto cara (?) anche per il fatto che per buona parte si è basata, come linea portante, su un mio lavoro datato anni '90: una simpatica ricerca sulla mitica "Fantastica" all'epoca pubblicata sul quindicinale "l'occhio" (direttrice la giornalista Marisa Fallico).
Da tale ricerca ne è nata una commedia a firma del compaesano Giuseppe Esposito, un opuscoletto realizzato dalla Pro Loco di San Fili, un monologo (presentato nel corso della manifestazione succitata) e due cortometraggi (uno di questi realizzato proprio in occasione della manifestazione "Le notti delle magare").
Quello che mi brucia un pochino è che malgrado fossi così presente in tale manifestazione... sembra che il mio nominativo sia, nel corso della manifestazione stessa, dichiarato tabù: solo un breve cenno da parte dell'amico Giuseppe Esposito nel corso di un convegno è stato dedicato al mio nome... al mio vergognoso nome! ... al nome che secondo alcuni miei compaesani dovrebbe essere cancellato dalla memoria del paese di San Fili. Forse perché il mio nome più volte li ha costretti a guardarsi in uno specchio e la loro immagine riflessa sia stata per loro un boccone indigesto.
Mi piace l'idea: mi è sempre piaciuta.
E' vero, nel momento in cui si svolgeva la manifestazione "Le notti delle magare" (la terza edizione?) io non mi trovavo neanche a San Fili (e me ne rallegro di cuore, in tanti dopotutto mi hanno detto che mi sono perso ben poco considerato le risorse economiche messe in gioco dalla macchina organizzativa... dai finanziatori di chi guidava la macchina organizzativa). Trenta mila, cinquanta mila, sessanta mila, settanta mila... centomila euro?
A San Fili come al solito si danno i numeri (vedasi il caso della realizzazione della piazzetta e del monumento in occasione del cinquecentenario della morte di san Francesco da Paola - sempre a San Fili nel 2007): comunque tantissimi euro per una manifestazione che (a detta anche di alcuni che hanno partecipato attivamente alla riuscita della stessa) poteva essere meglio organizzata con tantissimi soldi in meno.
Bastava favorire il volontariato. Bastava convincere i soggetti in gioco che è ormai ora di pensare al futuro di San Fili e dei Sanfilesi. Oggi della manifestazione "Le notti delle magare" non resta altro che un vago ricordo... e l'appuntamento per l'anno prossimo (tutti assieme appassionatamente!). L'appuntamento per la quarta edizione de "Le notti delle magare"... o questa volta sarà (se ce ne sarà un'altra) semplicemente la seconda?
E' vero, io ero assente, ma l'Associazione Culturale "Universitas Sancti Felicis" di San Fili era più che presente in paese: come mai non è stata invitata a partecipare con un proprio contributo operativo a tale manifestazione? ... dopotutto in tanti singoli soggetti ed in tante Associazioni sono stati invitati a collaborare.
Difficile capire persino chi ha "diviso" i compiti: qualcuno parla del Comune in prima persona, altri di una o due Associazioni a carattere nazionale e/o locale.
Nella macchina organizzativa, comunque, in tanti hanno avuto un ruolo, quasi tutte le Associazioni che contano nel paese e che in questi ultimi anni sono state particolarmente presenti (a volte più che assenti) su corso XX Settembre... tutte tranne quella di cui mi onoro essere il presidente in carica: l'Associazione Culturale "Universitas Sancti Felicis", l'Associazione che dal punto di vista culturale a San Fili è stata sicuramente la più presente con risorse decisamente limitate e non pesando come tante altre sul bilancio della nostra comunità.
Hanno avuto un forte ruolo persino parecchi oppositori dell'Amministrazione in carica.
Ringrazio chi ha avuto l'accortezza di escludermi e di escludere l'Associazione Culturale "Universitas Sancti Felicis" da tale appuntamento.
La pace sociale a San Fili comunque non si realizzerà mai creando nuove fratture tra concittadini. Tutto all'insegna del "dividi ed impera", dove il "dividi"... tra pochi (specie in Calabria, nella provincia di Cosenza ed in particolare a San Fili) a volte non si riferisce al popolo ma alle risorse economiche a disposizione.
La prossima volta però (ovviamente l'invito è rivolto solo ai miei compaesani moralmente disonesti)... lavorate su vostri lavori e non sui lavori degli altri... se ne siete capaci! ... o quantomeno abbiate l'educazione di citare sempre le fonti e la civiltà di chiedere l'uso del materiale altrui.
A proposito, il fatto che si trattava della terza edizione della manifestazione "Le notti delle magare" (che di fatto avevano fatto l'ennesima magaria facendo diventare "la prima, saltando opportunamente la seconda, la terza e viceversa"... io non lo sapevo (dopotutto in quel periodo, come già detto, non mi trovavo a San Fili e quindi non potevo leggere i giornali della settimana)... me l'ha detto una farfallina vicina agli organizzatori che... si chiedeva il perché e il come mai.
Pura svista del giornalista? ... pura svista di chi ha passato la velina... o altro?
Chissà!
Un caro abbraccio dal vostro sempre affezionato Pietro Perri.
Nota bene: l'immagine surriportata è ripresa dal portale di Facebook ed è la locandina della manifestazione "Le notti delle magare" edizione (non so se la prima o la terza) 2009. Ovviamente questo post non piacerà a tanti (i blog dopotutto sono nati per non piacere a qualcuno e per aprire discussioni non "servizievoli"), da parte mia sono comunque pronto ad accettare una qualsivoglia "civile e moralmente corretta" discussione da parte di tutti.
... /pace!
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Dimenticavo:
Il mio rapporto con la Fantastica (a causa della citata "ricerca popolare") è decisamente traumatico. L'anno scorso (2008) nel mese di Agosto la sezione locale del C.i.f. (Centro Italiano Femminile) organizza una manifestazione denominata "I nonni raccontano". Una gara di composizione (con piccoli premi in denaro) riservata ai ragazzi che dovevano, intervistando i propri nonni o qualche disponibile anziano del paese, scrivere una storia con le informazioni acquisite.
Non ricordo se classificandosi secondo o terzo, ci fu un racconto che mi suono alquanto familiare: "La storia della Fantastica". Inutile dire che tutti o quasi conoscono la credenza della Fantastica a San Fili. La cosa che mi fece però rabbrividire è che, letto quel testo, tranne un breve cappello il resto altro non si era rivelato che un copia incolla del mio ormai arcifamoso scritto.
In quell'occasione mi riscoprii nonno senza neanche avere figli.
Non me la sentii di far fare una pessima figura ad una povera ragazzina (magari consigliata male da qualche adulto) delle scuole medie di fronte ad un centinaio di persone: feci finta di niente.
Qualche giorno più tardi, comunque, presa da parte la presidentessa della sezione C.i.f. di San Fili (la dott.ssa Claudia Marchese) le feci controfirmare una diffida a non utilizzare quello scritto per eventuali pubblicazioni (cosa preannunciata nel corso degli interventi tenutisi nell'ambito della premiazione dei vincitori del concorso) a cura della stessa Associazione.
A tutto, ovviamente, c'é un limite.

venerdì 6 novembre 2009

Emigrante? ... no, turista! ... forse che il calabrese (magari santufilise) non può fare il turista?


"Emigrante? ... no, turista! ... forse che il calabrese (magari santufilise) non può fare il turista?".
Diciamo la verità, questa frase non è mia o quantomeno non è proprio mia, l'ho ripresa da un celebre scambio di battute presente nel film "Ricomincio da tre" del mitico, compianto, attore napoletano Massimo Troisi.
"Emigrante?", gli chiede la nordista (in quanto, in base ad un luogo comune, un meridionale in alta Italia non può che essere un emigrante), e lui risponde: "No, ccà pare ca 'o napulitano", leggasi meridionale e/o santufilise, "nun pò viaggià, pò sulamente emigrà, perciò uno esce, nun pò ffà 'nu viaggio...'o napulitano", si continui a leggere meridionale e/o santufilise, "invece viaggia!!".
Nella sua stupenda acutezza comunque Troisi alla fine si rivela, nel film, il classico "emigrante meridionale". La sua frase, comunque ci evidenzia una tragica realtà: effettivamente quando viaggia anche per una semplicissima vacanza di piacere il meridionale si trova a far fronte a tutta una serie di problemi tecnici che di fatto lo fanno sentire imprigionato nel classico luogo comune che questi non può viaggiare se non per emigrare.
E' un po' di anni che rinunciando ai miei consueti giorni estivi al mare, concentro spese e tempo (accompagnato dalla mia dolce metà) per fare un viaggetto di piacere in qualche nazione del mediterraneo o in qualche regione d'Italia... ogni volta mi sento emigrante... se non per necessità di lavoro o di un migliore tenore di vita (mi sta bene quello che c'ho)... sicuramente per necessità culturale.
Mi sento emigrante (vogliono, coloro che tirano le fila del sistema Italia o Italia Meridionale, che mi senti tale) quando tramite internet o a qualche agenzia di viaggi organizzati provo a prenotare un qualsiasi tour organizzato o una stanza in un qualsiasi hotel fuori regione. Gli interlocutori mi fanno sentire decisamente calabrese, neanche africano del nord.
Mi sento emigrante quando salgo su uno dei treni della rete ferroviaria meridionale (quella che va da Roma in giù): treni ultramoderni (si fa per dire) da anni dismessi dalle reti ferroviarie del resto d'Italia. Il meridione deve contentarsi sempre duna "seconda mano" anche nei trasporti. Dopotutto il meridionale viaggia in cerca di lavoro, non per piacere, e chi ha necessità di viaggiare può farlo anche tappandosi il naso sugli odori circostanti o chiudendo un occhio sull'igiene dei sedili o sull'ambiente di viaggio.
La tariffa del biglietto stranamente però quando non è uguale al resto d'Italia (a parità di distanza)... è superiore.
Verso la fine di ottobre 2009 ho fatto una crociera sul Mediterraneo, partendo da Civitavecchia e toccando i porti di Genova, Marsiglia, Barcellona, Tunisi, Malta e Messina... stupenda. Inutile dire che malgrado abbia chiesto a varie agenzie di trovarmi una cabina con partenza da Messina, l'impresa si dimostrò fin dall'inizio decisamente ardua.
Il meridionale se vuole fare un viaggio di piacere deve innanzitutto dimostrare di non essere un meridionale... magari partendo da una città posta geograficamente da Napoli in su. Strano a dirsi ma ogni volta che ho fatto un tour organizzato mi è andata bene se ho dovuto collegarmi al gruppo a Napoli, diversamente partenza obbligatoria da Roma.
Ciò ovviamente comporta un biglietto d'andata e ritorno verso il luogo d'incontro dei vacanzieri, una notte o due in albergo (per essere puntuali al luogo d'incontro), almeno tre pasti fuori programma... il tutto moltiplicato due, considerato che viaggio con mia moglie.
In poche parole un qualsiasi viaggio di piacere ad un meridionale finisce per costare almeno quattro o cinquecento euro in più di quello che costa ad un italiano del centro nord.
... per non parlare, se uno abita in un paesino tipo San Fili (CS), della difficoltà di raggiungere una qualsiasi stazione ferroviaria o un aeroporto. Altro che Africa, devi sempre e comunque ringraziare qualcuno che ti dia uno strappo... e quindi qualcuno dovrà sempre e comunque sapere dove vai a sciacquarti le *****.
Un esempio? ... volete partire con la vostra macchina per raggiungere la stazione di Paola (CS) o di Castiglione cosentino? ... provate a cercare un parcheggio coperto (e quindi garantito) in loco (nei pressi della stazione) dove lasciare la vostra autovettura per sette o otto giorni. Io non ci sono riuscito. Da Napoli in su ne avrei trovato diecimila.
In altri tempi (l'anno scorso) sono salito alla stazione di Paola (CS) su un treno della serie Eurostar. Ero diretto a Napoli dove avevo una notte prenotata in un hotel nei pressi della stazione centrale. Giunti a Sapri... il treno si rompe. Dovevamo coprire il tratto in poco più di due ore e mezza. Ce ne mettemmo quasi cinque!
Trenitalia ci rimborso il 40 per cento dell'importo del biglietto... con un buono da utilizzare entro sei mesi dall'emissione.
Che presa per i fondelli: Trenitalia non sa che il 99 per cento dei meridionali quando può farlo, può fare appena un solo viaggio di piacere all'anno?
... buono? ... perso! ... mi auguro vivamente che gli alti dirigenti della società se li prendano in medicine i miei soldi.
... dimenticavo, anche Trenitalia (visto i mezzi che ci mette a disposizione per viaggiare) è sicura che il meridionale quando viaggia, viaggia per emigrare ed un emigrante un paio di viaggi all'anno, lo sa benissimo la dirigenza di Trenitalia, un paio di viaggi all'anno li fa sicuramente.
Quindi, emigrante? ... si! ... perché sono un meridionale (anche se santufilise de Cusenza) e come tale non posso essere, quando viaggio, che un emigrante! ... un emigrante della cultura!
... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!