SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: ottobre 2013

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

sabato 26 ottobre 2013

Dal mulino delle fate aru tesoru du Canalicchiu: una stupenda passeggiata naturale tutta sanfilese. (4)

Per chi avesse perso le prime 3 (o qualcuna delle prime tre) puntate di questo racconto… ricordo che siamo in un sabato degli inizi di Marzo 2013, che da poco si sono registrate due frane sul lato coste del nostro paesino (il lato che si affaccia sul torrente Emoli) ed io sto facendo una bella passeggiata lungo… u jum’e Santu Fili… nel tratto compreso tra la sorgente di Palazia e il ponte Crispini.
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U bacil’e Santu Fili? ... quanti ricordi mi ritornano in mente pensando a quel caratteristico luogo.
Certo non vi ho fatto mai il bagno come i sanfilesi (credo tutti maschi, dubito che alle donne fosse permesso qualcosa del genere) che mi hanno preceduto negli anni precedenti il 1960… lungo corso XX Settembre del nostro stupendo amato/odiato paesino.
Oltretutto quando io vidi per la prima volta dovevo avere non meno di nove o dieci anni ed all’epoca (fine anni Sessanta - inizio anni Settanta) di acque profonde e tali da permettere un tuffo ed una seppur minima nuotata, nel bacile, ne era rimasta ben poca.
Qualche anno prima si erano poste le basi della realizzazione della superstrada che, dal 1969 in poi, congiunge Cosenza con Paola: la nuova statale 107. I detriti finiti nel letto del fiume, grazie a quei lavori, avevano completamente sotterrato la vasca della piccola diga che da circa mezzo secolo garantiva un regolare afflusso alle centrali idroelettriche sanfilesi poste più a valle.
Mi è difficile dire se la prima volta che vidi la… cascata che prendeva forma dall’alto di quella diga... fu grazie a mio padre Salvatore (che all’epoca coltivava un pezzo di terra che si trovava dalla parte delle Volette al di sotto dell’imbocco della galleria ferroviaria) che permise di accompagnarlo per deviare un flusso d’acqua o... scendendo con alcuni amici d’avventura dell’epoca (... i soliti, ma non chiedetemi di fare ulteriormente la spia!) nel dirupo che si trovava al di sotto della piazzetta antistante la facciata principale della chiesetta della Madonna del monte Carmelo (... a Madonna du Carminu!).
Nell’uno o nell’altro caso ne rimasi affascinato ed al tempo stesso impaurito.
E’ bello ammirare lo scorrere costante dell’acqua, il saltare dell’acqua da un’altitudine di due o più metri, il tuffarsi dell’acqua nello stesso vuoto... colmo d’acqua creato da se stessa, l’ascoltarne il rumore... musica per le più insensibili delle orecchie, il sentire sulla propria pelle infrangersi quelle delicate fresche... uniche nella loro essenza... bollicine...
Domanda: siete mai stati a vedere le cascate delle Marmore? ... io, sì! ... ed io ho visto anche alcune stupende cascate presenti lungo il percorso che segue il torrente Emoli nel territorio di San Fili. Che ci crediate o no, molti sanfilesi hanno visto le cascate delle Dolomiti ma non la cascata che, a pochi metri da casa loro, si trova... aru jum’e Santu Fili.
Ritornai più volte nella zona della de “u bacile”: alcune volte con degli amici ed altre anche da solo. Ci ritornai sia scendendo verso il ponte delle “jumiceddre” o dalla scalinata che da piazza san Giovanni porta alla fontana di Palazia e  poi proseguendo lungo il corso del torrente Emoli fino al ponte di Crispini e... sia nel tragitto uguale e contrario.
Ci ritornai, ad esempio, col mio amico Antonio Cavaliere (alias - almeno all’epoca - “Tonino click”... a causa della sua innata passione per la fotografia) agli inizi degli anni Novanta... entrambi armati di macchina fotografica. La mia all’epoca era una “Yashica 108 semiautomatica” appena comprata.
Non ricordo, purtroppo, né in quale esatto anno eravamo né in quale mese di quell’incerto anno ci avventurammo in quella ennesima... naturale passeggiata.
Non ricordo se assieme a noi c’era qualcun altro del gruppo cui appartenevamo all’epoca io e “Tonino click”, ricordo però che arrivammo sul larghetto spiaggia che si era creata nel luogo in cui in altri tempi c’era l’invaso del bacile  intorno a mezzogiorno e che, in quell’occasione, oltre a scattare una serie di fotografie... mi beccai una delle classiche lezioni da fotoamatore dal mio accompagnatore.
Innanzitutto Antonio mi fece notare che quello era uno dei pochi punti (se non l’unico), girando lungo il perimetro del nostro paese, da cui non si vedeva il campanile della Chiesa Madre. Non solo: avendo una piccola dose di fortuna si poteva fotografare, nelle calme e limpide acque del nostro torrente, il riflesso di parte del centro abitato di San Fili.
Un effetto, questo, a dir poco stupefacente... per innamorati del proprio territorio come lo eravamo noi: io e “Tonino click”.
Da qualche parte conservo ancora una foto scattata quel giorno ed in quel punto esatto. Sulla foto si vede uno scorcio di San Fili riflesso in una pozzanghera d’acqua. Una pozzanghera in cui tra l’altro facevano capolino tutta una serie di rifiuti (scatole, scarponi rotti, lattine e via dicendo): una profezia degli anni a venire per San Fili e per la Comunità Sanfilese? ... no comment!
(continua)
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... un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.

... /pace!

lunedì 21 ottobre 2013

Due vite in gioco… due madri distrutte: triste cronaca d’un pomeriggio che non doveva iniziare.

Domenica pomeriggio (20 ottobre 2013) mi sono ritrovato con tanti miei colleghi di lavoro nel sagrato della chiesa Cristo Re di via Popilia a Cosenza. L’occasione non era delle migliori… anzi… era delle peggiori: si dava l’ultimo saluto al figlio di una di noi… morto, a soli venti anni, in un tragico incidente.
Tornato a casa non potei fare a meno di mettere nero su bianco alcune impressioni di quel brutto pomeriggio: impressioni pubblicate sul mio profilo Facebook e che propongo di seguito anche in questo spazio… senza sperare di fare cosa gradita.
Perché “senza sperare di far cosa gradita”? … perché non può esserci cosa gradita in una morte stupida ed a soli venti anni di vita.
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... questo pomeriggio sono stato a Cosenza nel sagrato della chiesa del Cristo Re (in via Popilia) a dare l'ultimo saluto al figlio ventenne d'una mia collega di lavoro... assieme ad un altro migliaio di persone. Non so se si chiamava SASA o TURIDDRU (come recitava uno striscione che abbinata questi due alias in una sola scritta): era uno dei due giovani passati a miglior vita giorno 18 ottobre alle 5 del mattino in un tratto di viale Cosmai... a Cosenza.
All'uscita del feretro dall'edificio religioso (qualcuno dice appunto sia una chiesa) si udì tutto intorno un battito di mani. Non lo nego: fui tentato anch'io (nel trasporto generale) di battere le mani ma subito mi chiesi: ... perché? ... certo... è volata in cielo un'anima sicuramente buona e sicuramente innocente ma... perché battere le mani? ... e sopratutto... a chi?
Dio... quante cose a volte mi sforzo di capire e non riesco minimamente a capire. Non sono riesco a capire ad esempio, scorgendo il volto della povera Concetta (la madre di uno dei succitati giovani... quello dentro la bara) all'uscita della chiesa... dov'eri TU la mattina del 18 ottobre scorso: in viale Cosmai a Cosenza o in qualche altra parte sperduta dell'Universo?
Perché, sappilo, quella mattina qualcuna TI HA sicuramente cercato... e TI HA sicuramente cercato invano.
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Quando il feretro è uscito dall'edificio religioso (uno dei tanti templi di Dio sulla Terra... del Dio degli Uomini e non solo della fazione del Dio dei Cattolici) a presenziare all'atroce spettacolo (quello d'una madre a pezzi) c'erano forse più di un migliaio di persone: colleghi di lavoro dei genitori, conoscenti ed amici anche di SASA (o TURIDDRU che dir si voglia)... forse anche qualcuno che non faceva parte di questi tre gruppi.
L'applauso che accolse l'immagine dei protagonisti della vicenda all'uscita della chiesa fu salutata con un fortissimo - per alcuni versi interminabile - applauso.
Qualche metro più avanti attendevano la bara, equamente divisi su entrambi i lati, due file di persone con dei palloncini bianchi in mano. Al passare della bara si vide un ragazzo liberare una colomba bianca che teneva fra le mani e vedere subito la stessa librarsi (... felice?) al di sopra di noi comuni mortali spettatori... verso lo strano azzurro del cielo.
Passò un attimo ed alla colomba fecero eco una miriade di palloncini bianchi: non un'anima... ma tante anime - in quel sagrato - oggi se n'erano volate in cielo. SASA (o TURIDDRU che dir si voglia) se era questo a cui meditava... potrà essere felice d'essere riuscito nel suo intento.
I progetti di DIO continuano ad essere imperscrutabili... o siamo forse noi che dovremmo deciderci ad andare da un oculista?
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Di gente ormai sul sagrato della chiesa Cristo Re di via Popilia ormai ne restava ben poca: persino io e mia moglie eravamo saliti in macchina.
Tra i pochi ancora presenti non posso non scorgere una madre con un bambino a fianco. La madre stringeva in una mano un filo cui era attaccato uno dei palloncini che avevano salutato la bara del povero SASA (o TURIDDRU che dir si voglia) qualche attimo prima... all'uscita della chiesa.
Il bambino disse alla madre: "Mamma, perché non lo lasci volare?" ... ma il palloncino (bianco come l'anima del povero SASA o TURIDDRU che dir si voglia) sembrava non volerne sapere di volare. La madre glielo fece notare... e lasciò il palloncino libero di muoversi andando incontro al suo destino.
Quel palloncino non si librò in volo... malgrado ci provò un paio di volte... non riusci a salire al di là del metro... al di sopra del suolo terrestre. In uno di quelli strani ridicoli tentativi... urtò persino lo specchietto retrovisore sinistro della mia macchina (quello lato conducente).
Se quei palloncini lasciati liberi di conquistare il cielo al passare della bara di SASA (o di TURIDDRU che dir si voglia) erano degli angeli... o delle anime innocenti destinate ad una vita migliore da quella vissuta su questa terra... quell'angelo (o quell'anima innocente) sicuramente non aveva fretta di compiere il proprio dovere o era consapevole di non aver ancora terminato il proprio dovere su questa terra di lacrime, sangue e sudore.
Quel palloncino sparì presto dalla mia vista: guardai in alto nel cielo e mi accorsi che un altro palloncino bianco ancora persisteva sopra il sagrato (ma a decine di metri d'altezza) della chiesa di Cristo Re di via Popilia a Cosenza.
Un dubbio... in questo momento mi assale: contemporaneamente al funerale di SASA si svolgeva anche, in un'altra chiesa di Cosenza, il funerale di TURIDDRU... chi dei due era SASA... e chi TURIDDRU?
... dopotutto... un palloncino si è librato nel cielo ed un altro è rimasto in terra. Dopotutto... qualcuno (ma forse entrambi) ancora non avevano finito il loro percorso su questo martoriato suolo.
Dopotutto... due madri (e non solo loro) oggi hanno bagnato il suolo di Cosenza con le proprie... sempre più secche lacrime.
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… un caro abbraccio a tutti by Pietro Perri.

… /pace!

giovedì 17 ottobre 2013

C’era una volta a San Fili anche la festa di san Francesco di Paola.

Avrei preferito non parlarne ma… “Visto che ne parlano tanti altri lungo corso XX Settembre a San Fili”, mi sono detto, “perché non parlarne anch’io?”
Detto fatto… ed anche scritto.
Titolo di questo post? … “C’era una volta a San Fili anche la festa di san Francesco di Paola”… e, qualcuno potrebbe anche aggiungere, da quasi due secoli a questa parte si celebrava il 12 ottobre di ogni anno.
Eppure, ammettiamolo, poteva mancare un 12 ottobre… 2013? … decisamente no, specie dopo che di 12 ottobre c’eravamo lasciati alle spalle anche quelli del 2010, 2011 e 2012.
Ciò che è mancato, a detta di quanti si sono dovuti sorbire questa vergognosa (… perché di vergognosa si e trattato!) commemorazione, è la classica tradizionale… festa di san Francesco di Paola.
Certo c’è stata la classica processione - poco convincente a sentirne parlare ad alcuni che vi hanno partecipato - e per giunta accompagnata dalla ancor più classica banda musicale. C’è stata, che ci si creda o no ed anche se all’insegna della crisi economica imperante nel Vecchio Continente, persino una illuminazione ad archi lungo un breve tratto di corso XX Settembre… a San Fili. E c’è stato anche un ridicolo (questa è una delle poche cose di cui farei volentieri a meno e non da oggi… in queste feste devozionali) spettacolo pirotecnico… nu sparu, ppe ni capire miegliu! C’erano alcune bancarelle nei pressi di piazza san Giovanni con qualche oggettino di plastica, qualche oggettino in cuoio ed anche un accettabile assortimento di dolciumi vari e di noccioline americane (… arachidi?).
Cavolo: c’è stato tutto ciò eppure… eppure qualcosa è mancato.
E’ mancato ad esempio il classico spettacolo musicale (quello che da decenni per non dire da secoli si teneva in piazza san Giovanni), è mancata una messa solenne (chi vi ha partecipato giorno 12 ha detto che erano più solenni le messe tenutesi nel corso della settimana… ma da anticlericale non posso certo essere io a giudicare ciò… dopotutto a quella funzione religiosa ero persino assente).
E’ mancato un coordinamento degno di tale nome: molto è sembrato improvvisato - malgrado la routine del caso - e molto è sembrato… a dir poco profano… più che religioso.
In tanti non hanno capito… o hanno capito che a San Fili ormai anche queste occasioni (gli incontri con i propri santi protettori)… sono definitivamente perdute.
… e non cerchiamo scuse del tipo: c’è la crisi o la gente non partecipa.
Le feste della madonna del monte Carmelo (… ‘a madonna du Carminu - il 16 luglio) e quella in onore di san Francesco di Paola a San Fili si sono fatte, e per giunta in modo decente, anche quando la crisi era dieci volte superiore a quella attuale ed anche quando la gente non aveva voglia di partecipare all’organizzazione delle stesse.
La differenza: un regista che sapeva sempre e comunque coinvolgere il popolo… a voi individuare chi dovrebbe essere - dal punto di vista religioso - a San Fili questo regista.
Dopotutto uno spettacolo musicale si poteva trovare anche gratis… se solo si voleva… o facendo a meno di uno spettacolo pirotecnico cui sembra sia stato vietato quest’anno - come obbrobria visione - persino alla stessa statua del santo.
Proprio così: mentre i fedeli uscivano sul sagrato della Chiesa Madre a godersi gli spari… la secolare statua lignea di san Francesco… è restata abbandonata all’interno dell’edificio di culto. Spiegazione di qualche dotto in materia? … tanto san Francesco mica vede tramite gli occhi della statua… gli spari.
Un po’ come dire: ma credete ancora che un’immagine possa essere miracolosa e possa mettervi in comunicazione con la parte positiva dell’Aldilà? … con i santi e tutti i residenti in Paradiso? … se si… ricredetevi… almeno a San Fili ed almeno… finché anche certe cose come le feste religiose non ritorneranno agli antichi albori.
… cosa sempre più difficile, credetemi.
A proposito: prossimo anno, se certe cose ed il fare di certi soggetti non cambieranno, se vi venisse in testa di dare qualcosa a qualcuno che viene a raccogliere soldi per certe feste… negateglieli e dateli a qualcuno che vi chiede un pezzo di pane da mettere sotto i denti.
San Francesco di Paola (anche quello che ci parla a noi Sanfilesi tramite lo stupendo busto conservato all’interno dell’accogliente chiesetta dello Spirito Santo) busto conservato , e non solo lui, sicuramente ve ne sarà più grato.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

… /pace!

martedì 8 ottobre 2013

San Fili, Pietro Perri, la rivista Kliché e... san Francesco di Paola.

“Sacro e profano per le celebrazioni in onore di san Francesco da Paola a San Fili” è l’articolo a firma dello scrivente che è stato pubblicato sulla rivista bimestrale  “Kliché” anno 13 numero 39 nelle edicole da giorno 7 ottobre 2013.
La rivista di “Turismo in giro per l’Italia e non solo” edita da “Big Agency srl” con Direttore Responsabile la giornalista Bruna Larosa e con redazione in via Pianette di Montalto Uffugo… è una rivista decisamente da scoprire (oltretutto con un costo di copertina di solo 1 euro).
Per dirla in una frase stratriturata: la Calabria come noi la vorremmo.
Di seguito riporto la copertina del numero (quello dove è stato pubblicato anche il mio articolo) in edicola in questo periodo.
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San Fili, Cosenza, la Calabria e gran parte del meridione d’Italia meritano un’altra occasione e l’occasione non può che nascere dalle nuove generazioni e da chi, come lo scrivente, ancora credono che si possa pescare nel torbido e dal torbido far emergere tantissime cose buone. La nostra terra ha tanto da offrire al resto d’Italia e del Mondo… convinciamocene.
Alcune cose ovviamente vanno ripensate… incluso il turismo religioso. Come ripensarle? … non spremiamoci più di tanto le meningi: guardiamo al nostro passato… non prossimo. Il passato prossimo ed il presente, infatti, è meglio cancellarlo dalla nostra mente.
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A proposito: il clou delle celebrazioni di ringraziamento a san Francesco di Paola da parte dei Sanfilesi si avranno giorno 12 ottobre prossimo… anche in Canada.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
… /pace!

lunedì 7 ottobre 2013

San Fili all’interno del Vaticano? … si! … e da molti secoli, anche.

Era da tempo che volevo andare a visitare i Musei Vaticani… sapendo cosa avrei trovato e sapendo anche cosa non avrei trovato.
L’occasione capitò come il cacio sui maccheroni nella prima metà del mese di settembre scorso: ero stato convocato tra i finalisti di un concorso di poesie a livello nazionale (giovedì 12) ed i miei colleghi di lavoro, nel medesimo periodo, avevano organizzato una gita per partecipare all’udienza settimanale (mercoledì 11) che tengono i papi in Vaticano ormai da decenni se non da secoli.
“Con altri due giorni”, dissi tra me e me , “ potrò coronare anche una serie di sogni tutti romani che da tempo frullavano nella mia testa: vedere l’interno del Pantheon, l’isola Tiberina e soprattutto visitare alcuni tra i musei più famosi del mondo: i Musei Vaticani”.
Detto fatto: partenza da San Fili domenica 8 settembre… di mattina e rientro venerdì 14 pomeriggio… in tarda serata. Una quattro giorni con pochi precedenti.
Descrivere i Musei Vaticani è superfluo e dispersivo per lo spazio che ho a disposizione: parlare delle impressioni che ci avvincono osservando opere quali quelle di Raffaello, Caravaggio, Michelangelo e via dicendo… non basterebbero duecento numeri di questo bollettino per darne solo un assaggio: si starebbe ore ed ore a contemplarle.
Eppure… come può un Sanfilese con la S maiuscola come lo scrivente non restare meravigliato, percorrendo la sala delle carte geografiche, di ritrovare su un muro del Vaticano il nome del proprio paesino? … decisamente una cittadina imprendibile a vedere anche il disegno che lo rappresenta e… le armate (chissà se amici o nemici) che sembrano assediarlo.
Le foto che riporto in questo post mostrano - la prima -  lo scrivente accanto alla cartina della Calabria Citra (più o meno la provincia di Cosenza, per i non storici) e - la seconda - un particolare di tale cartina dove si può notare San Fili… nel XVI secolo?
L’opera complessiva, realizzata a più mani da esperti paesaggisti dell’epoca, è stata inaugurata nel 1581.
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… un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

… /pace!

domenica 6 ottobre 2013

E' in distribuzione il Notiziario Sanfilese del mese di ottobre 2013.

... proprio così, anche questo mese (ottobre 2013) noi dell'Associazione culturale "Universitas Sancti Felicis" di San Fili (ovvero l'Associazione dei Sanfilesi nel Mondo), siamo riusciti a realizzare il nostro bollettino mensile, il... "Notiziario Sanfilese".
Otto pagine di storia, cultura ed attualità relative alla stupenda cittadina di San Fili e all'altrettanto stupenda comunità da essa ospitata.
Chi volesse ricevere il nostro Notiziario non ha che da diventare socio (anche non effettivo ma semplicemente simpatizzante) dalla nostra Associazione. Si può diventare soci partendo da un contributo di appena 5,00 (cinque) euro, a seconda se si vuole essere soci simpatizzanti (5,00 euro), soci ordinari (15,00 euro) e soci onorari (da 15,00 euro in su).
Per ritornare al "Notiziario Sanfilese" di questo mese (di cui viene riprodotto il frontespizio a sinistra), comunque, riporto di seguito l'indice delle pagine:
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Pag. 1
- San Fili all’interno del Vaticano? … si! … e da molti secoli, anche. Di Pietro Perri.
Pag. 2
- Scampagnata sanfilese a Rye Brook. A cura di  Carmelo Serpe.
Pag. 3
- Un giovanotto di ottantasette anni. Di Nuccia Giglio-Carlise.
- Comunicazione ai soci.
- Tutti possono collaborare al “Notiziario Sanfilese”.
Pag. 4
- De chira casa. Di Pietro Aloise.
- Pietro Aloise e le sue poesie… nella sua Bucita..
Pag. 5
- Ricordando l’amico Pasquale Luchetta. Di Alfredo Iuliano.
- Ci hanno lasciato.
Pag. 6
- Il giardino della fata. Di Oscar Bruno.
- E’ l’alba del novembre del 1959. Di Alfredo Iuliano..
Pag. 7
- Dal mulino delle fate aru tesoru du Canalicchiu: una stupenda passeggiata naturale tutta sanfilese. (6) Di Pietro Perri.
- Sulle origini del nome di Bucita.
- A Valeria. Di Alfredo Ruffolo.
Pag. 8
- C’era una volta San Fili: una foto per non dimenticare… com’eravamo.
- Gli acrostici di Alfredo Ruffolo: Silvia.
- Piccolo dizionario santufilise.
- I membri dell’Associazione culturale “Universitas Sancti Felicis” e costo tessera e contributi 2013.
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... un cordiale affettuoso abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.

... /pace!