SAN FILI BY PIETRO PERRI BLOG: giugno 2014

A chi non ha il coraggio di firmarsi ma non si vergogna di offendere anche a chi non (?) lo merita.

Eventuali commenti a post di questo blog non verranno pubblicati sia se offensivi per l'opinione pubblica e sia se non sottoscritti dai relativi autori. Se non avete il coraggio di firmarvi e quindi di rendervi civilmente rintracciabili... siete pregati di tesorizzare il vostro prezioso tempo in modo più intelligente (se vi sforzate un pochino magari per sbaglio ci riuscirete pure).
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Ricordo ad ogni buon file l'indirizzo di posta elettronica legata a questo sito/blog: pietroperri@sanfili.net

giovedì 19 giugno 2014

Vespe cinesi e vespe italiane: le seconde a San Fili le amavamo già. (3)

Un’immagine proiettata su un pezzo di muro alle spalle (non ricordo più se alla sinistra) della dottoressa Vincenzina Scalzo nel corso di quel convegno e nel corso del suo stupendo intervento, dicevo, mi riportò magicamente alla mia infanzia ed ad un altrettanto stupendo “dejà vu”: quella pallina l’ho già vista... e forse ne conosco anche il sapore. Quello che non sapevo è che tale pallina fosse un simbolo di nuova (non so quanto disastrosa) vita e di tant’altro.
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Siamo agli inizi degli anni Settanta del XX secolo e mio padre, Salvatore, dopo aver lasciato la terra in contrada Volette di proprietà dell’ingegnere Giuseppe Blasi (mio compare di battesimo) che conduceva con un rapporto tra il colonico e la mezzadria, aveva iniziato a coltivare una proprietà dell’insegnante Raffaele Perri proprio al di sotto della terra del primo.
Noi non si abitava più in contrada Volette ma si era, dalla fine degli anni Sessanta, passati a vivere nel centro abitato di San Fili... in via Rinacchio al n. 20, nella casa che fu di mio nonno Francesco e che lo stesso acquistò, forse grazie a quanto aveva guadagnato in uno dei suoi vari viaggi nelle lontane Americhe, agli inizi del secolo. Nel 1905.
Fu nel periodo che mio padre coltivava la terra dell’insegnante Raffaele Perri (tra l’altro nostro mezzo parente... cugino in terza se non erro) che ci fu proposto di raccogliere una partita di castagne di proprietà della signora ‘Ntonett’e Castellanu. Tale partita di castagne si trovava sui Cozzi, lato Profico, poco al di sopra della zona denominata Frajjapicu (“Fra Jacopo”?). Una zona, questa, che in parte ed in altri tempi apparteneva alla mia famiglia. Quindi? ... giocavamo in casa.
A tale partita di castagne si poteva arrivare almeno in due modi Il primo consisteva nell’imboccare, da piazza Rinacchio, la discesa de  u Canalicchiu e proseguendo verso contrada Profico fino ad un caseggiato in rovina denominato ‘a turr’e Cucunatu. Da tale caseggiato si prendeva un soprastante sentiero che, in parte costeggiando la nuova statale 107, ci portava dritti dritti, curve permettendo, finalmente alla succitata zona di Frajjapicu. Da tale punto risalendo una cinquantina di metri eccoci d’incanto giunti all’agognata meta.
Il secondo modo per giungere alle castagne di ‘Ntonett’e Castellanu? ... lo si aveva imboccando, poco oltre piazza Rinacchio ed in direzione bivio Cosenza, la strada che da u Culumbrieddru ci avrebbe condotti nell’accogliente - dispensatore di tesori naturali (funghi, castagne e via dicendo) - materno cuore dei Cozzi.
Da “u chjian’e Miliddru” era poi facile ritrovarci sempre e comunque alla succitata partita di castagne che aspettava, ormai, solo noi per essere raccolta. Tre castagne per riccio? ... la prima al proprietario, la seconda al lavoratore e la terza agli animali che all’epoca quasi tutti allevavano non solo nelle campagne circostanti il centro abitato (all’epoca erano ancora tanti i “catuoji” presenti a San Fili) ma nel centro abitato stesso: i maiali.
La castagna del padrone e quella del lavoratore (ossia la prima scelta) finivano quasi regolarmente per essere vendute ai punti di raccolta istituiti nel paese. Alcuni commercianti del luogo li avrebbero poi opportunamente preparate per lo smercio a livello nazionale.
Le castagne di San Fili e delle zone collegate all’epoca erano ricercatissime ed erano un ottimo volano per l’economia di tantissime nostre famiglie. Purtroppo si è deciso di chiudere stupidamente quel particolare commercio mirando, tramite il taglio criminale dei nostri stupendi castagneti, ad un facile sempre più fatuo guadagno.
Un guadagno a lungo andare per pochi e soprattutto a danno dell’intera comunità.
A me non piaceva andare a raccogliere le castagne... malgrado adoravo stare nella terra a contatto con la natura circostante. Gli alberi delle castagne non li sentivo, e continuo a non sentirli, miei... e non perché non appartenessero alla mia famiglia. Con gli alberi delle castagne infatti non c’è quel particolare costante rapporto che si può avere con una albero qualsiasi di frutto (esempio un melo o un arancio che si ha nel proprio giardino o nel proprio appezzamento di terra) o di una seppur stagionale pianticina dell’orto. Queste ultime piante infatti li si vede nascere, svilupparsi, vivere costantemente sotto i nostri occhi la loro seppur breve - quando non si tratta di piante a vita pluriennale - stagione. I castagni sono lontani, per noi del centro abitato o delle campagne circostanti San Fili: sono lontani dalla nostra quotidianità e fanno capolino nella stessa solo nel periodo della raccolta del loro prelibato frutto. O quando andiamo alla ricerca del parassita per eccellenza del sottobosco sanfilese: u siddru.
A me? ... non piaceva raccogliere castagne, ma ci andavo lo stesso. Ero un fanciullo di pensiero ed avevo costante necessità di nuovi input. Quindi perdere inutilmente diversi minuti stando fermo in un solo punto, chinato a subire solo il lento trascorrere del tempo era per me una vera e propria condanna.
Non so se mia madre se ne accorgesse e forse se ne accorgeva se, di botto, mi diceva di prendere un panaro o una busta e, senza però allontanarmi troppo dalla zona, andassi in alcuni cespugli soprastanti la partita di castagne che stavamo raccogliendo per vedere se trovavo qualche fungo. Quella, volente o nolente, era comunque una apprezzabile zona di funghi.
Stando ovviamente molto attento: non solo fughi si potevano trovare sotto le foglie dei castagni. Le serpi, decisamente velenose nella zona, erano sempre in agguato.
(continua).
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Un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

giovedì 12 giugno 2014

Le elezioni europee del 25 maggio 2014 a San Fili.

Chi ha vinto, chi ha perso, chi ha pareggiato... chi crede di non aver votato.

Una volta, almeno fino agli inizi degli anni Novanta del XX secolo, appena conclusa una tornata elettorale qualsiasi ci si riuniva nelle sezioni cui (tutti) si era più o meno iscritti a San Fili e si cercava di fare un bilancio della ennesima fatica che ci si era appena lasciati alle spalle. Si cercava, in pratica, di capire chi aveva vinto, chi aveva perso, chi aveva pareggiato e persino chi, non recandosi alle urne ad esprimere il proprio voto, aveva votato credendo di non aver votato.
All’epoca, proprio perché c’era qualcuno che ci insegnava come “leggere” i risultati di una tornata elettorale (non solo dal punto di vista dei voti che aveva ottenuto il nostro Partito ma anche dei risultati d’immagine che ne era uscita fuori - si poteva infatti vincere persino perdendo), si sapeva alla fine chi effettivamente aveva vinto e chi effettivamente aveva perso.
Nelle sezioni era importantissima, in tali occasioni, la presenza “attiva” di figure mediatrici (quale i Segretari di Sezione o alcuni anziani che per la loro “fede” e soprattutto la loro esperienza riuscivano ad essere “faro” per le nuove leve).
Oggi, tristi anni in cui neanche l’unica sezione partitica presente sul territorio (quella del PD) non apre più i battenti ormai da tantissimo tempi, a San Fili le analisi post voto si fanno in piazza san Giovanni e/o lungo corso XX Settembre ma... è tutta un’altra tragica storia.
Oggi? ... tutti vincono a priori: chi vince, chi perde e chi pareggia.
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PREFERENZE CANDIDATI FORZA ITALIA
FITTO RAFFAELE (34) - TRIPODI MARIA (15) - DE BENEDETTO FEDERICA (13) - MASTELLA MARIO CLEMENTE          (6) - MERCURI SANTO RAFFAELE (4) - PATRICIELLO ALDO (4) - BALDASSARRE RAFFAELE (3) - SILVESTRIS SERGIO PAOLO FRANCESCO (2) - ARENA DOMENICO GIOVANNI (2) - MARTUSCIELLO FULVIO (2) - MATERA BARBARA (2) - CECCHI PAONE ALESSANDRO (2) - D'ANDREA JONNI (1) - FERRAIOLI MARZIA (1).
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PREFERENZE CANDIDATI PARTITO DEMOCRATICO:
PITTELLA GIOVANNI (86) - PAOLUCCI MASSIMO (78) - SALADINO MARIA (70) - COZZOLINO ANDREA (59) - MAIOLO MARIO (45) - PICIERNO GIUSEPPINA (35) -PIRILLO MARIO (13) - GENTILE ELENA (12) - ARLACCHI GIUSEPPE (11) - CAPONE ROBERTA (10) - SERPILLO MARIO (4) - CAPUTO NICOLA (3) - MINERVA STEFANO (2) - FERRANDINO GIUSEPPE (1) - PETRONE ANNA (1).
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PREFERENZE CANDIDATI MOVIMENTO CINQUE STELLE:
FERRARA LAURA (123) - ADINOLFI ISABELLA (12) - CAMMARANO MICHELE (11) - AIUTO DANIELA (10) - ALEMAGNA FABIO (5) - PEDICINI PIERNICOLA (3) - RONZINO ALFREDO (3) - CASMIRRO PASQUALE (2) - ANGELINI PAOLO (1) - IPRI MARIA (1) - VIGLIONE VINCENZO (1) - LARICCHIA ANTONELLA           (1) -D’AMATO ROSA (1).
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PREFERENZE CANDIDATI ITALIA DEI LAVORI:
SACCO VINCENZO FRANCESCO (5) - MESSINA IGNAZIO (2) - RUSSO SALVATORE (1).
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PREFERENZE CANDIDATI LEGA NORD:
SALVINI MATTEO (1).
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PREFERENZE LISTA TSIPRAS:
GATTUSO DOMENICO (17) - PERNA ANTONIO MARIA (10) - SPINELLI BARBARA (7) - BOCCARDI COSTANZA (6) - MASCIOPINTO TERESA (5) - ARBIA SILVANA (4) - FORENZA ELEONORA (2). - REA ERMANNO (2) - CATALDO GAETANO (1) - ARMINIO FRANCO MARIO (1).
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PREFERENZE CANDIDATI NUOVO CENTRO DESTRA - UDC:
PICCONE FILIPPO (16) - SCOPELLITI GIUSEPPE (14) - TREMATERRA GINO (4) - CESA LORENZO (4) - GARGANI GIUSEPPE (1) - NESCI DENIS (1).
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PREFERENZE CANDIDATI FRATELLI D’ITALIA - ALLEANZA NAZIONALE:
PAGANO VINCENZO (6) - MELONI GIORGIA (6) - ALEMANNO GIOVANNI (2) - BELMONTE LUCA ANTONIO (1).
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PREFERENZE CANDIDATI VERDI EUROPEI-GREEN ITALIA:
MAZZOTTI FRANCESCA (4) - CUCONATO FRANCESCO (2) - PALLADINO ELENA GIOVANNA (1) - ROMANO GIUSY ELISA (1).
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Nessuna preferenza a candidati è stata espressa per quanto riguarda le liste “SCELTA EUROPEA” e “IO CAMBIO-MAIE”.
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ELEZIONI EUROPEE DEL 25 MAGGIO 2014 SAN FILI
DATI GENERALI VOTANTI
AVENTI DIRITTO AL VOTO
2533
VOTANTI
1115
PERCENT. VOTANTI
41,01%
PERCENT. NON VOTANTI
58,09%
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Qualche elementare raffronto con precedenti elezioni.

PARTITO DEMOCRATICO
ELEZIONI                             VOTI 
EUROPEE    2014    411                 38,84 %
DEPUTATI    2013   339                 22,90 %
SENATO       2013    333                 25,32 %
EUROPEE    2009    448                 27,73 %
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MOVIMENTO CINQUE STELLE
ELEZIONI                             VOTI 
EUROPEE     2014    362                 34,21 %
DEPUTATI    2013    613                 41,41 %
SENATO        2013   496                  37,71 %
EUROPEE     2009   NON PRESENTE
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FORZA ITALIA
ELEZIONI                             VOTI 
EUROPEE     2014   154                 14,55 %
DEPUTATI    2013   NON PRESENTE
SENATO        2013   NON PRESENTE
EUROPEE     2009   NON PRESENTE

FORZA ITALIA nelle elezioni europee del 2009 e nelle elezioni politiche del 2013 era presente come PDL (coalizione Popolo delle Libertà).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!

venerdì 6 giugno 2014

Vespe cinesi e vespe italiane: le seconde a San Fili le amavamo già. (2)

Un’immagine proiettata su un pezzo di muro alle spalle (non ricordo più se alla sinistra) della dottoressa Vincenzina Scalzo nel corso di quel convegno e nel corso del suo stupendo intervento, dicevo, mi riportò magicamente alla mia infanzia ed ad un altrettanto stupendo “dejà vu”: quella pallina l’ho già vista... e forse ne conosco anche il sapore. Quello che non sapevo è che tale pallina fosse un simbolo di nuova (non so quanto disastrosa) vita e di tant’altro.
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Avevo nove o al massimo dieci anni quando, in compagnia dei miei genitori, di qualche mio compagno d’avventura o di giochi (e a volte anche in compagnia da solo), mi recavo nella zona da tutti conosciuta a San Fili come “i Cozzi” in cerca di funghi o per raccogliere qualche castagna da portare a casa o da vendere ai commercianti locali. Dal canto loro - i commercianti locali - tramite l’ottimo scalo merci della stazione ferroviaria, le castagne le avrebbero fatte giungere nelle parti più disparate dell’Italia.
La castagna di San Fili (e dintorni, ovviamente), negli anni precedenti gli anni Ottanta del XX secolo, era apprezzatissima ovunque. E noi sanfilesi eravamo dei maestri nella varie fasi necessarie a garantirne la conservazione e la prima parte della commercializzazione della stessa. Diversi erano gli stabilimenti, all’interno del territorio di San Fili, adibiti alla trattazione, in apposite vasche (cibbie), di tale delizioso prodotto.
Le castagne di San Fili garantivano, per tre o quattro mesi all’anno, lavoro e quindi un pezzo di pane a tanti nostri concittadini in buona parte da tempo passati a miglior vita. Dopotutto tale settore non prevedeva solo la raccolta e la semplice “trattazione” e commercializzazione del prezioso frutto ma tutta una serie di interventi sui terreni adibiti castagneti da frutto. Non ultima quella della pulizia del sottobosco che di per sé - a San Fili - finiva per diventare una vera e propria “risorsa economica aggiuntiva”.
Tale discorso, che andrebbe opportunamente sviluppato, comunque esula dal discorso base di questo articolo sulle “vespe cinesi e vespe italiane”.
Ritorniamo quindi alla fine degli anni Sessanta del XX secolo... se non agli inizi degli anni Settanta.
Io, all’epoca, ero uno dei tanti re dei Cozzi: li conoscevo come le mie tasche (quasi sempre bucate o rattoppate alla meglio in quei tempi) e come nelle mie tasche con le nude mani mi aprivo varchi tra cespugli e trappole naturali d’ogni genere.
La paura? … ero troppo giovane per sapere cosa fosse. E se un po’ di paura l’avevo quella era del silenzio che in determinati momenti mi catturava (quindi di me stesso) o del fatto che da un momento all’altro poteva comparirmi davanti la terribile strega dei Cozzi che m’avrebbe fatto prigioniero e quindi non avrei fatto mai più ritorno a casa.
A proposito: ma esiste anche la terribile strega dei Cozzi o questa me la sono inventata di sana pianta grazie alla mia sempre più bacata fantasia?
A dire il vero dei Cozzi qualcosa mi sfuggiva (quindi “re, si!” ma solo in parte): era la zona conosciuta come “e timpe russe”.
Lì, sicuramente, i re erano altri.
Era quella una zona alquanto pericolosa, quella delle “timpe russe” per la notevole presenza di dirupi e quindi quasi un tabù per noi ragazzini. E poi in quella zona, almeno in quei tempi, si trovavano ben pochi funghi ed anche di pessima qualità (ferruni, lattarachi, pochissimi porcini, qualche gaddrinazzu e via dicendo) e quasi per niente alberi di castagno. Quindi, a che serviva esserne il re?
Era sicuramente un mese di ottobre dei primi anni Settanta quando i miei genitori, assieme alla famiglia dell’insegnante Raffaele Perri (parente del mio nucleo familiare), avevano accettato di raccogliere un partita (... si dice così?) di castagne appartenenti alla famiglia dei Castellano (... Miliuzza?). Tale partita si trovava un po’ più avanti, nella parte inferiore, de “u chjian’e Miliddru”. Le castagne de “u chjian’e Miliddru” all’epoca li raccoglieva mia zia Pasqualina Schettino, moglie del postino del paese Amedeo Perri (fratello di mio padre).
(continua).
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... un caro abbraccio a tutti dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace!