Dal sito “cara conflenti” www.caraconflenti.it/S.Nicola.htm |
Cercando
notizie sulle magare un giorno mi imbattei nel libro “Questioni italiane -
Demonologia, antropologia, critica culturale” di Francesco Faeta (editrice
Bollati Boringhieri, Torino 2005) e... che strano, ad un certo punto parlava
anche delle “fantastiche”:
* * *
Più
vicine all’idea di spettro o fantasma sono le fantastiche, che abitano
nei casolari abbandonati di campagna. Anch’esse figure esclusivamente
femminili, sono visibili e appaiono come donne vestite di bianco, con lunghi
capelli sciolti sulle spalle. Spesso sono osservate nell’atto di danzare, anche
se tale atto può connotare anche le fate o altre figure quali le pupiddrhe.
Ancora la tesi di Pulice riporta alcune testimonianze interessanti.
Un’interlocutrice dice: «Vedevo sempre una donna con un bell’abito bianco, come
da sposa, ballare nella soffitta della famiglia Mauri». E un’altra: «abitavo
vicino al casino dei Mauri, c’erano delle donne che dicevano di vedere una
donna vestita di bianco ballare in soffitta, per quanto ho cercato di vederla,
non ci sono mai riuscita, ma tutti dicevano che c’era». A Conflenti fantastiche
sono segnalate nei pressi dei ruderi della Masseria dell’Acqua e di alcune
caselle di campagna non più usate sul versante ovest dell’abitato. A questi
personaggi non sono attribuiti tratti positivi o negativi, anche se si ritiene
che siano, in qualche misura, custodi dell’edificio che abitano. Se qualcuno si
avvicina, dunque, reagiscono con una disposizione di animo malevola o
impertinente. Riferisce ancora la signora Lina: «Le fantastiche non
fanno niente. Solo si arrabbiano se le prendi in giro, se ti avvicini alla
casella dove stanno». Racconta una donna: «Una fantastica mi lanciò una pietra che colpì prima un albero e poi la vummula (orcio di creta) che cadde a terra senza
rompersi». A volte, tuttavia, con tali personaggi è possibile instaurare
qualche rapporto, facendosi reciproca compagnia e colloquiando. Dice
un’interlocutrice: «Mia zia era convinta di aver visto una fantastica
seduta sul davanzale di una finestra che rideva sguaiatamente e mostrava i suoi
grandi denti. Da allora era convinta che la fantastica le facesse
compagnia e con lei parlava durante la giornata, anzi, quando usciva per andare
a prendere l’acqua alla fontana le ordinava di farle trovare il fuoco acceso ed
era convinta che quella lo facesse». In generale l’inoperosità delle fantastiche
contribuisce a connotarle, più di altre figure sorelle, in modo melanconico. Le
loro apparizioni sono connesse alla solitudine e agli stati crepuscolari e,
benché esse siano vissute come personaggi affatto distinti e distinguibili, si
caratterizzano come manifestazioni intermedie tra quelle degli spirdi (spiriti,
anime malevole) o, più propriamente, delle arme (anime benevole) e
quelle delle altre figure che stiamo prendendo in considerazione (...).
* * *
A
San Fili, inutile ricordarlo, non abbiamo le fantastiche ma abbiamo la Fantastica.
Eppure, la cosa è certamente a conoscenza di chi ha letto la mia ricerca in
merito a questo stupendo personaggio sovrannaturale che da secoli vive nel
nostro paese, le similitudini tra le fantastiche di Conflenti (paese
calabrese in provincia di Catanzaro) e la Fantastica San Fili sono
tantissime.
Entrambe,
ad esempio, vestono (almeno nella prima parte dell’apparizione) un vestito
bianco... da sposa o candido come potrebbe essere quello di una Madonna,
direbbe qualcuno. Entrambe hanno i capelli sciolti ed entrambe per tanti versi
sono numi tutelari delle case a Conflenti e nume tutelare del paese a San Fili.
E
tante similitudini sembrano legare il paese di San Fili con il paese di
Conflenti... non ultima quella che a Conflenti c’è una contrada chiamata San
Fili.
* *
*
Nel
Notiziario Sanfilese del mese di novembre 2016 ho parlato del possibile
collegamento tra la Fantastica di San Fili e le fantastiche di Conflenti
(sulla sinistra riporto una foto panoramica di tale paesino in provincia di
Catanzaro). Evidenziando anche che a Conflenti esiste una contrada chiamata
appunto “contrada di San Fili”.
Personalmente non credo alle combinazioni... tranne quando
non ci sbatto violentemente contro con il muso.
Nell’osservare tale foto a primo
acchito verrebbe da chiedersi: ma siamo proprio sicuri che sia Conflenti e non
San Fili?
A parte ciò comunque è
simpatico notare che, come San Fili, Conflenti è un paese collinare e, come San
Fili, si trova a 550 metri sul livello del mare.
Come San Fili ha avuto
il suo picco di popolazione nel 1951 (dati del censimento svoltosi in
quell’anno) con 4472 abitanti contro i 4167 di San Fili. Per quanto riguarda
comunque il picco raggiunto dal nostro comune lo stesso si è registrato, con
ben 5155 residenti, nel 1921.
Come San Fili anche
Conflenti dista pochi chilometri dal mar Tirreno ed il luogo di culto
principale è dedicato ad una Madonna (Maria santissima Annunziata per quanto
riguarda San Fili ed il santuario basilica Maria santissima delle grazie della
quercia di Visora per quanto riguarda Conflenti).
Il luogo dove sorge il
santuario (eretto anche in virtù dell’apparizione della Madonna il quel luogo)
secondo una leggenda locale sembra che... ancor prima che si parlasse del
manifestarsi della Madonna, tale luogo fosse stato il teatro di apparizioni di
numerose figure femminili d’incerta origine sovrannaturale. Tra esse prevaleva
“una donna bellissima di forme e statura leggiadre “.
Domanda: vi ricorda
qualcosa tale leggenda locale? ... qui, credeteci, Fantastica ci cova.
* * *
... un caro abbraccio a tutti
dal sempre vostro affezionato Pietro Perri.
... /pace ma... “si
vis pacem para bellum”!
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